CORONAVIRUS: SCUOLA, in FRANCIA ISTITUTI di NUOVO CHIUSI per CASI SOSPETTI. Ecco cosa sta accadendo
In FRANCIA ISTITUTI di NUOVO CHIUSI per CASI SOSPETTIMentre l’Italia ha deciso, più di un mese fa, che a
scuola si tornerà a settembre, in altri stati d’Europa si lavora, affrontando l’emergenza
Coronavirus, su altri binari.
Parliamo per esempio della Francia dove i cancelli delle
scuole si sono riaperti dopo il lockdown, ma in alcuni casi si sono nuovamente
chiusi, dopo la scoperta di alcuni nuovi contagiati.
I plessi scolastici che hanno
nuovamente sospeso le attività sono 70. "Probabilmente
i casi sono stati contratti prima di tornare a scuola, all'uscita dal
confinamento", l'11 maggio scorso, ha detto il ministro dell'Istruzione transalpino,
Jean-Michel Blanquer. "Queste chiusure sono la dimostrazione del fatto che
siamo rigidi". Blanquer ha aggiunto che questi casi non rimettono in alcun
modo in discussione la volontà del governo di andare avanti con la riapertura
progressiva delle scuole, promossa dall'attuale amministrazione del presidente
Emmanuel Macron.
"Le conseguenze del non andare a scuola sono molto più
gravi", ha avvertito Blanquer. Voleva fare riferimento all’Italia? I bambini, ha sostenuto sempre Blanquer, "non devono essere vittime
collaterali delle misure sanitarie”. Le conseguenze possono essere
“psicologiche e alimentari fino all'abbandono scolastico”. E ha concluso: “questo
fenomeno è la mia prima preoccupazione".
Le nuove chiusure hanno riguardato la zona centro-occidentale della Francia (colpiti il dipartimento della Charente e della Dordogna), le città di Mans e Tolosa e Nizza. L’agenzia regionale della Salute sta procedendo nelle indagini per identificare le persone che possono essere state a contatto ravvicinato con unmalato. In una dichiarazione si legge "l’alunno è stato potenzialmente in contatto con alunni accolti nelle scuole della città, pertanto il sindaco ha deciso a titolo di precauzione la chiusura temporanea di sei scuole".
Secondo il ministro Blanquer, il 90 per cento dei
comuni è riuscito a riaprire le scuole, ma il 70% delle scuole continuano l’attività a
distanza. Il rientro è
infatti su base volontaria. La decisione del governo francese di far ripartire
le attività scolastiche in contemporanea con l’inizio della FASE 2 dell’emergenza ha creato non poche polemiche. Tra le regole per rimettere in moto le scuole: lavarsi le mani
a ripetizione, mascherina obbligatoria per gli insegnanti, rispetto permanente
del distanziamento sociale, limitazione del numero di alunni per classe.
Secondo i sindacati, il rientro è stato prematuro e mancano misure idonee per
permettere lo svolgimento delle lezioni in sicurezza.
Ma non si poteva aspettare ancora qualche
settimana? Il nostro Paese, da questo punto di vista, si è dimostrato
più responsabile andando più in là col pensiero, fino a settembre, quando
dovrebbe ripartire tutto.
Ci sono ancora molti dubbi su come, ma una cosa è certa: i
ragazzi torneranno a scuola.










