Meteo: CLIMA e ALIMENTAZIONE, l'AUTUNNO non è più Come una Volta. Ecco Perché Mangiamo Ancora Cibi Estivi
Articolo del 24/10/2019 ore 18:31

“Secondo l'ultimo rapporto dell'IPCC, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di cambiamenti climatici, dalla metà del XIX secolo il clima sulla Terra ha subito un processo di riscaldamento - dice Mattia Gussoni de iLMeteo.it - la temperatura media sulla superficie terrestre è aumentata di circa 0.6 °C solo nell'ultimo secolo”.
“Pensiamo ad esempio ai ghiacciai dell'arco alpino (patrimonio naturale e risorsa idrica non rinnovabile) - continuano da iLMeteo.it - che hanno già perso circa il 50% della loro estensione nel corso degli ultimi 100 anni, oppure alle ondate di calore sempre più frequenti con valori oltre ai 40°C. L’estate del 2019 passerà alla storia come la più calda mai registrata nell'emisfero settentrionale”.
La responsabilità di questa crisi climatica che apre scenari del tutto inediti, secondo l’esperto de iLMeteo.it, è principalmente legata alle attività dell'uomo con l'immissione in atmosfera di ingenti quantità di CO2 (anidride carbonica) derivante dai processi di produzione di energia, gas di scarico e riscaldamenti. Più caldo vuol dire anche maggior evaporazione e quindi più umidità ed energia in atmosfera. “Questo significa un aumento degli eventi meteo estremi come alluvioni lampo e nubifragi - continua Gussoni - specie in un territorio fragile come quello italiano. Una stagione particolarmente a rischio in questo senso è proprio quella che stiamo vivendo, l'autunno, quando masse d'aria fredda in discesa dal Nord Europa vanno ad interagire con i mari ancora molto caldi del nostro Paese. Ed è proprio quello che sta accadendo nelle ultime settimane in Italia dove abbiamo registrato un caldo anomalo da una parte e l’elevata probabilità, per il futuro prossimo, di fenomeni estremi in concomitanza con il sopraggiungere dei fronti instabili atlantici”.
Questi mutamenti hanno un effetto a catena su quello che mangiamo e sulla sicurezza alimentare. Secondo il Global Hunger Index 2019, infatti, il riscaldamento globale mette in pericolo la sicurezza alimentare in particolare nelle zone più povere e vulnerabili, portando la fame e la denutrizione a livelli ancora più “seri” e “allarmanti”.
Diversa, ovviamente, è la situazione nei paesi come l’Italia, dove comunque i cambiamenti climatici impattano su ciò che mangiamo. Come cambia o come dovrebbe cambiare, allora, il nostro modo di fare la spesa? “Fermo restando che la dieta alimentare varia da persona a persona, è indubbio che anche territorio e clima facciano la loro parte” - spiega Evelina Flachi, specialista in scienza dell’alimentazione e nutrizionista.
“Sicuramente le temperature influenzano la scelta degli alimenti che compriamo e delle nostre ricette e - prosegue l’esperta - autunni più miti prolungano la presenza sulle nostre tavole degli alimenti tipici dell’estate, come frutta e verdura da consumare volentieri ancora crudi. Non dimentichiamo però che la stagionalità dei prodotti si lega alla nostra tradizione culinaria e influenza la dieta mediterranea; il rischio è che cambiamenti climatici così importanti e cruenti ci portino a perdere, o quantomeno a modificare, le nostre abitudini che tutto il mondo ci invidia”. E conclude Evelina Flachi: “Non ci resta che aspettare il freddo, dunque, per consumare piatti più conditi e sostanziosi, purché in porzioni moderate, e abbinate a una quotidiana attività motoria”.

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